Terrorismo. Come spiegarlo ai bambini per renderli consapevoli senza farli vivere nella paura

I bambini non comprendono le informazioni allo stesso modo degli adulti. Di fronte al terrorismo bisogna dargli delle spiegazioni con i modi e il linguaggio più idoneo alla loro tenera età.

Terrorismo. Con gli ultimi accadimenti nel mondo, che vedono gli attacchi terroristici causare la morte di molte persone tra cui anche giovani e bambini, in che modo si può far comprendere ai più piccoli cosa sta accadendo nel mondo e perché?

Purtroppo, ogni giorno siamo bombardati di notizie relative ad atti di terrorismo, tramite il telegiornale e anche internet.
Vengono inviate ripetutamente scene di attacchi terroristici con esplosioni e la morte di molte persone. Le immagini così crude, restano impresse nella mente dei bambini e non vengono dimenticate. I bambini provano molta paura di fronte a tutto questo. Non comprendono bene, ma possono restare traumatizzati.

I bambini non possono elaborare le informazioni come un adulto e un bambino piccolo non lo fa come uno più grande.

Il compito degli adulti è quello di far comprendere ai bambini i motivi che scatenano il terrorismo e perché causano la morte.
Lo psicologo ci consiglia che prima di dare delle risposte ai nostri bambini, sia che siamo le insegnanti che la famiglia, dobbiamo cercare noi stessi di attenuare le nostre ansie. Un bambino percepisce immediatamente quando la mamma è spaventata e questo non lo può tranquillizzare.

Terrorismo. Un bambino ha bisogno di sentirsi al sicuro.

E’, quindi necessario che siano prima i grandi a tranquillizzarsi e a convincersi che sarà sempre il bene a vincere sopra al male.
Quante volte i nostri nonni che sono nati durante la guerra mondiale, ci hanno raccontato la loro storia. Noi bimbi siamo rimasti a bocca aperta di fronte a questi racconti. Ci hanno parlato delle esplosioni, di quando dovevano correre ai rifugi al suono della sirena e alla povertà patita fin dalla tenera età.

Ora siamo noi a dover incoraggiare i nostri bambini e aiutarli ad avere l’ottimismo che serve per trovare la forza di lottare per un mondo migliore.

Terrorismo. Ecco dei consigli utili per aiutare i bambini a superare la paura:

  • Bisogna rispondere sempre quando un bambino ci pone delle domande. Ignorarlo non farà che aumentare la sua curiosità e non offrendogli alcun chiarimento, le sue paure potrebbero trasformarsi in angoscia. 
  • A seconda dell’età, le domande che lui porrà saranno più o meno semplici. Noi dobbiamo attenerci a quanto vuole sapere. E’ inutile addentrarsi in spiegazioni articolate. Lui non le comprenderebbe.
  • La cosa fondamentale è rassicurarli perché non ci troviamo in guerra, quindi non siamo tutti coinvolti. Ad ogni modo, il governo sta trovando delle soluzioni per non fare più accadere questi atti di terrorismo.
  • Anche se i bambini sono molto piccoli, non possiamo tenerli allo scuro dei fatti del mondo. E’ indispensabile guardare il telegiornale assieme a loro per incoraggiarli sempre.

  • E’ triste pensare che anche i bambini vengono coinvolti in queste tragedie. Fargli capire che sono cose che possono accadere, ma che mai i bambini sono colpevoli.
  • Per farli sentire partecipi alla vita di altre persone meno fortunate, parlarne a scuola è importante. Si possono approfondire le tematiche con delle ricerche da fare su internet e poi parlarne in classe con i compagni.
  • Se nella stessa classe o vicino casa ci sono bambini stranieri, insegnare ai bambini l’accoglienza.

Man mano che i bambini sono più grandi, sono più coscienti delle ingiustizie del mondo.

Nonostante si pensi che siano abbastanza grandi per non essere timorosi, questo non è vero. Possono essere ancora più turbati perché più consapevoli di ciò che potrebbe accadere.

  1. In famiglia mostrarsi sempre affettuosi e tranquilli. Si aiuterà il bambino a superare le paure.
  2. Se gli capita di avere gli incubi di notte o di fare la pipì a letto, dobbiamo sempre incoraggiare il nostro bambino che sta attraversando un momento triste. Accoglierlo sempre con abbracci e baci.
  3. Se il bambino mostra particolare paura ad uscire di casa, incoraggiarlo e aiutarlo a continuare a condurre una vita normale facendo tutto ciò che faceva prima.
  4. E’ inutile nascondere le cose ai bambini perché devono imparare a essere dei cittadini consapevoli.
  5. Spiegare che anche qui in Italia possono accadere degli attentati terroristici, ma noi tutti dobbiamo continuare a fare il nostro dovere di cittadini modello per migliorare il futuro.

Ma a che età si possono spiegare ai bambini fatti di terrorismo?

Secondo Ernesto Caffo, professore di Neuropsichiatra infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e fondatore e presidente di Telefono Azzurro, possiamo cominciare ad affrontare questi argomenti con bambini di 6 anni.
Cercare di ascoltare cosa hanno da dire e se sono già informati dopo averne parlato a scuola con gli insegnanti.
Chiedere loro cosa sanno dell‘Isis e del Califfato. Chiarire che non ha nulla a che fare con la religione, ma viene strumentalizzata allo scopo di compiere atti di violenza senza una logica. Vengono coinvolte tante vittime innocenti.

E’ importante precisare che i terroristi hanno da sempre compiuto violenze usando il nome della religione, ma che in realtà non è così perché non esistono religioni buone e cattive.
In questo modo i bambini, imparano a non avere pregiudizi nei confronti di coloro che professano religioni diverse.

Il The Times, il quotidiano britannico, ha affrontato l’argomento del terrorismo e ha dato dei consigli utili per aiutare le famiglie a rispondere alle domande dei loro ragazzi riguardo gli accadimenti che hanno coinvolto il mondo intero.

Ha suddiviso i bambini per fasce di età, per aiutare i genitori a sapersi porre con loro senza causare traumi.

  • I bambini al di sotto dei 6 anni andrebbero tutelati. Meglio non esporli a notizie di questo tipo. Se sono loro a porre le domande, meglio limitarsi a semplici dettagli.
  • Di età compresa fra i 6 e i 10 anni, è giusto che siano informati, ma evitare di entrare in dettagli cruenti ed evitare di usare parole che possano spaventarli. Rassicurarli sempre è necessario e sottolineare il fatto che gli attacchi terroristici sono rari e che gli attentatori verranno catturati.
  • Bambini fino a 14 anni sono più informati e dare dei chiarimenti più dettagliati è naturale. Parlano con i coetanei e sono più preparati di quanto possiamo immaginare. Se si sentono tristi, è giusto che lo siano. Le emozioni vanno espresse e se hanno bisogno di piangere è giusto che lo facciano.
  • Ragazzi fino ai 18 anni si possono aiutare a leggere le notizie esprimendo le opinioni. Non serve rassicurarli, ma è meglio spiegare come agire in caso di emergenza e approfondire l’argomento parlando degli effetti che questa violenza spietata può generare.

Di fronte ai fatti di terrorismo, ovunque se ne parla e per questo motivo né i genitori e nemmeno gli insegnanti possono sottrarsi dall’affrontare l’argomento.

I bambini hanno bisogno di scaricare le loro paure. Dire che non c’è nessun pericolo non li farà stare tranquilli.
Bisogna sempre mostrarsi sicuri e rispondere con chiarezza a ciò che vogliono sapere.
E’ bene, sia a casa che in classe, realizzare dei disegni. I bambini con la loro fantasia possono esorcizzare le loro paure nelle immagini che rappresentano sul foglio. Rappresenteranno questi eventi tragici come li immaginano loro, utilizzando i colori che loro pensano siano più adatti.

Non mentire mai ai bambini.

Di fronte ad attacchi terroristici, oltre a discuterne a casa, se ne parlerà anche a scuola, con i compagni e le insegnanti. Se il bambino parte con un’idea errata, si sentirà confuso.

Dobbiamo essere rassicuranti con i nostri bambini, ma allo stesso tempo, è importante non reprimere le nostre emozioni, ma controllarle. Con questo atteggiamento da parte dei grandi, il bambino imparerà che le emozioni si possono esprimere.

E’ una cosa del tutto normale sentirsi molto tristi, essere arrabbiati, provare rabbia e dolore.
Con ciò che sta accadendo, si da l’opportunità ai bambini di capire che l’uomo non è onnipotente, ma ha dei limiti. Nonostante le avversità e il dolore, l’uomo ha la capacità di affrontare i problemi e guardare avanti.

È molto importante che il bambino percepisca in questi momenti, i valori di solidarietà.
Comprende anche i concetti di diversità umana, come la razza o la religione. Si deve avere rispetto di tutti coloro che la pensano diversamente da noi.
La cosa importante è che nessuno deve generare dolore e morte. Al contrario, nonostante i pensieri diversi, tutti devono mirare a un unico obbiettivo: la pace nel mondo.

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