La varicella che cos’è e come riconoscerla. Sintomi e cura.

Prurito, febbre e vescicole sparse in tutto il corpo, sono le caratteristiche più evidenti. La varicella, una malattia esantematica che colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni.

 

La varicella è una malattia infettiva che si presenta con febbre anche se non molto elevata e esantema caratterizzato inizialmente da macchie rosa che evolvono in papule rosa, in vescicole che si trasformano poi in pustole e infine in croste che causano molto prurito.

 

Questa malattia esantematica guarisce in 10 giorni circa e si cura soltanto con gli antistaminici per alleviare il prurito e per far passare la febbre con il paracetamolo.

 

Naturalmente con la vaccinazione si evita l’insorgere di questa malattia che è molto fastidiosa e può lasciare nel viso delle macchie anche nel tempo, qualora le pustole si grattano.

Come intervenire durante la fase più aggressiva.

– I bambini colpiti dalla varicella, hanno una sensazione di malessere che quando sono con l’influenza. Si sentono accaldati anche dalla presenza dell’eruzione cutanea sparsa in tutto il corpo, che tende ad essere pruriginosa. Per alleviare questo fastidio si somministra un antistaminico e una polverina rinfrescante sulla pelle per darle una sensazione di benessere.

– E’ importante tenere il bambino in un ambiente pulito e fresco e fargli indossare abiti leggeri e di cotone bianco che vanno cambiati spesso. La biancheria va lavata singolarmente con acqua calda. Anticamente, ci facevano indossare magliette rosse che si riteneva facessero sfogare velocemente la malattia.

– Il bambino può fare il bagnetto con acqua tiepida e un detergente neutro e si possono lavare anche i capelli.

– Si deve evitare l’esposizione al sole e quando si va fuori casa è bene coprire il bambino con magliette a manica lunga e coprire la testa con un cappellino.

Come fare se in casa c’è un fratellino neonato?

Se il neonato è allattato al seno, per 5/6 mesi è immune dalla varicella soltanto nel caso in cui la madre ha già contratto la varicella. Se a scuola c’è in giro il virus, ma ancora il bambino non l’ha contratta, è meglio tenere i fratelli distanti perché prima o poi il contagio avverrà. In caso di contagio niente paura! Consultate il pediatra che valuterà se somministrare al neonato un antivirale a base di aciclovir.

Come alimentare il bambino colpito dalla varicella.

Solitamente il bambino si mostra apatico e con poco appetito, ma bisogna invogliarlo a bere molto acqua e succhi di frutta che lo tengano il più idratato possibile. D’estate, con le alte temperature si deve prestare maggiore attenzione all’idratazione. Potete dare latte fresco, latte di mandorla, yogurt e spremute di frutta o creme.

Evitate alimenti irritanti come il pomodoro che potrebbe causare bruciore alla bocca. Preparargli pasti leggeri e proporli al bambino anche in piccole quantità.

Coloro che contraggono la varicella saranno immuni tutta la vita. Lo stesso vale per chi si vaccina.

Vediamo di conoscere meglio questa malattia infettiva.

La varicella è una malattia molto contagiosa ed è fra quelle esantematiche la più aggressiva perché causa sfoghi cutanei molto evidenti che infastidiscono il bambino e rischiano di lasciare gli esantemi sulla pelle perché essendo molto pruriginosi i bambini tendono a grattarli.

Il virus è varicella zoster appartenente alla famiglia degli Herpes virus.

Come si presenta la malattia.

Il periodo di incubazione è di 2/3 settimane e il bambino accusa malessere e mal di testa. Si può presentare anche una febbricola. Le manifestazioni cutanee avvengono inizialmente sulla testa, poi sul tronco, sul viso e sugli arti. Si tratta di papule rosa molto pruriginose che si trasformano in vescicole, pustole e infine croste che segnano la fine della malattia e quindi la guarigione.

Come avviene il contagio.

Il contagio della varicella può avvenire tramite le goccioline della tosse o degli starnuti, ma anche con il contatto diretto con le lesioni cutanee della varicella.

Il contagio avviene nei due giorni prima dalla comparsa delle eruzioni cutanee fino a comparsa delle croste. Generalmente il bambino va tenuto a casa almeno 5 giorni dalle prime manifestazioni. Un tempo si costringevano i bambini a casa anche 40 giorni, ma ora si è constatato che non occorre.

Nelle donne in gravidanza, il virus può essere trasmesso al feto tramite la placenta.

Solitamente non ci sono delle medicine specifiche da somministrare al bambino, tranne il paracetamolo per la febbre e l’antistaminico per il prurito. In alcuni casi, il pediatra ritiene di somministrare un antivirale come l’acyclovir.

La varicella se contratta da adolescenti e adulti, tende ad essere molto più aggressiva che nei bambini.
Raramente, si possono manifestare delle complicazioni come la polmonite in soggetti adulti.

La varicella è difficile che ritorni una seconda volta, ma il virus non viene eliminato dall’organismo e si risveglia dopo 50 anni, dando origine all’Herpes Zoster, chiamato fuoco di Sant’Antonio.

 

La vaccinazione contro la varicella viene effettuata in un’unica dose ai bambini tra i 12 mesi e 12 anni. Per i soggetti più grandi la somministrazione viene fatta in due dosi e si consiglia di effettuarla considerando che per gli adulti è più invasiva e se in gravidanza può causare danni al feto.

 

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