Angioma del bambino: un’anomalia vascolare che è possibile curare

Angioma del bambino. Molti bambini ne sono affetti alla nascita. I genitori si mostrano angosciati, ma come fare a tranquillizzarli?

Alla nascita alcuni neonati posso manifestare sulla pelle la presenza di un angioma. Non c’è da allarmarsi perché in genere scompaiono in poco tempo. Comunque, devono essere controllati.

L’angioma compare in qualunque parte del corpo e generalmente sulla nuca.
La credenza popolare li definiva morsi di cicogna. Ritenendo che fossero stati procurati dalla cicogna che con il becco aveva afferrato il neonato per portarlo alla mamma. Molti li chiamano voglie di vino o di fragola.

L’ angioma neonato è il termine generico con cui viene definito un tipo comune di angioma. Alla nascita non sono visibili, ma possono comparire anche dopo un mese di vita.
Non c’è da allarmarsi perché non si tratta di una malattia e mai il bambino potrà avere delle conseguenze.

Appare come una piccola contusione, una macchia di vino che un tempo si definiva voglia.
L’angioma si può manifestare sul viso e sul collo e può cambiare forma e dimensione nel corso dei primi mesi di vita.

Gli angiomi generici sono di tre tipi.

– Angiomi superficiali che si manifestano sulla strato superficiale della pelle. Appaiono di un colore rosso brillante che tende al viola.
– Angiomi profondi che crescono sotto la pelle, nello strato adiposo. Si presentano di colore bluastro, viola o hanno lo stesso colore della pelle.
– Angiomi misti che presentano le due caratteristiche insieme.

Quali sono le cause?

Non se ne conosce con certezza la causa della formazione dell’angioma. Generalmente coinvolge neonati di sesso femminile e con tratti caucasici. Ne sono affetti neonati nati prematuri o con qualche settimana di anticipo.

La Ricerca Scientifica studia sempre per ricercarne le vere cause, vedere come prevenire l’insorgenza dell’angioma e controllarne la crescita.

E’ pericoloso per un neonato avere un angioma? Avrà delle ripercussioni nel futuro?

E’ bene tenere sotto controllo l’angioma con una visita dal pediatra che se lo riterrà opportuno, lo indirizzerà verso uno specialista in malattie vascolari.

L’angioma si può rimuovere? Quando farlo?

Prima di decidere se intervenire chirurgicamente, si devono considerare alcuni fattori importanti come:

  • l’età del bambino
  • le dimensioni dell’angioma
  • il punto dove è situato
  • la crescita e lo sviluppo dell’angioma

Considerando che molti angiomi si riducono per poi scomparire, è meglio aspettare. Molti di essi non richiedono alcun trattamento. Su alcuni di essi, invece, è necessario intervenire.
Per alcuni angiomi è sufficiente una cura farmacologica. Si chiama propranololo il farmaco indicato per gli angiomi infantili significativi. Con i corticosteroidi se ne può rallentare la crescita e ridurne le dimensioni.
Una soluzione è data dalla chirurgia laser o dall’asportazione chirurgica.

Chiediamo il parere all’esperto.

Annalisa Ciasulli, Dermatologa presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ci spiega che chiamarli con il termine angioma non è proprio corretto, poiché esistono due differenti formazioni che hanno anche origine diversa.
Abbiamo gli emangiomi e le malformazioni congenite.

1 Emangioma

E’ il genere più comune di angioma che compare dopo un paio di settimane dalla nascita e che secondo gli esperti in dermatologia dovrebbe scomparire verso gli 8 anni. Talvolta può rimanere una chiazza oppure la pelle raggrinzirsi. I vasi sanguigni vengono riassorbiti e sostituiti da tessuto elastico fibroso.
Generalmente non danno alcun fastidio a meno che siano posti vicino a un occhio, alle labbra, al naso. Raramente possono sanguinare.

2 Malformazioni congenite

Si tratta di vere e proprie anomalie dei vasi, causate da un’alterazione dello sviluppo dell’apparato vascolare durante la formazione dell’embrione. Si presentano alla nascita e sono localizzati in diversi punti del corpo. Possono estendersi fino ad alcuni centimetri.
Sono di natura venosa, arteriosa o linfatica e in questo ultimo caso prendono il nome di linfangiomi. Possono estendersi in profondità fino ad interessare organi interni. Alcune malformazioni possono essere dolorose, specie se sono localizzate nelle articolazioni come ad esempio le ginocchia. Le malformazioni congenite non regredisco spontaneamente e nel tempo restano stazionarie o evidenziarsi di più.

Cosa ne pensa l’esperta per quando riguarda l’intervento chirurgico?

Nel caso dell’emangioma è consigliato di non fare alcun trattamento. Meglio aspettare l’età prescolare o adulta e vedere l’evoluzione.
Tranne che sono situati in punti critici e allora è meglio rimuoverli per evitare che diano ulteriori problemi, come problemi alla vista, alle vie respiratorie o ad alimentarsi. Addirittura potrebbero impedire il regolare sviluppo di naso o labbra.

E’ importante dare importanza al fattore emotivo del bambino che potrebbe trovare difficoltà a rapportarsi con i suoi compagni. Per questo motivo è meglio intervenire prima dell’ingresso a scuola.

Quale terapia farmacologica consiglia?

Ci conferma che è ormai appurato che il farmaco ideale è il propanololo. E’ beta-bloccante ed è ben tollerato, quindi si può assumere per lungo tempo, sempre sotto lo stretto controllo medico. Questo farmaco ha lo scopo di ridurre le dimensioni dell’emangioma e ripristinare la funzionalità dell’organo coinvolto. In questo modo non sarà necessario intervenire chirurgicamente. Soltanto successivamente si dovranno eliminare i residui di vasi sanguigni anomali.

Il trattamento laser è la soluzione a cui ricorrere per eliminare sia gli angiomi piani che i residui di capillari di emangiomi. Si chiama dye laser e viene effettuato in anestesia totale ai bambini fino a 9 anni di età. Le sedute vengono effettuate ad un mese di distanza l’una dall’altra.

Per evitare l’esposizione solare si consiglia d’ intervenire della stagione fredda.
Per essere certi di mettere il bambino in mani sicure, è bene rivolgersi a un centro che si occupa di anomalie vascolari.

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