Il bambino e la conquista dell’autonomia. Piccoli passi per superare le insicurezze.

I genitori devono aiutare il bambino a raggiungere la propria autonomia per permettergli di vivere una vita soddisfacente.

 

Come aiutare il bambino verso la conquista dell’autonomia? Con dei piccoli passi da fare ogni singolo giorno si può aiutarlo a superare le sue insicurezze.

In ogni diversa fase di crescita del bambino si devono dare quegli input per renderlo capace di svolgere dei piccoli compiti senza dover necessariamente dipendere dalla mamma.

Alla nascita il neonato è con la mamma una cosa sola. Sonno, pappa, igiene personale, amore, sono un continuo attingere dalla vita di entrambi ed è naturale, considerando che un neonato ha bisogno di continue cure.
Man mano che il bambino prende consapevolezza di sè, inizia a svolgere in autonomia alcune azioni, ma la presenza costante dei genitori gli deve servire per sentirsi sicuro.

Si tratta di semplici azioni come quello di mangiare o bere, di prendere i giochi che gli servono in piena autonomia, senza aspettare la mamma che glieli porti.

Nei primi 5 anni di vita il bambino ha fatto un’evoluzione incredibile che gli ha permesso di scegliere e definire la propria personalità.

– Mangiare da solo, decidere di fermarsi quando si sente sazio e avere delle preferenze particolari dei cibi.
– Scegliere i vestiti da indossare e metterli da solo.
– Essere capace di lavarsi.
– Nei suoi discorsi, si delinea anche la sua preferenza professionale che solitamente corrisponde con l’ attività lavorativa di mamma e papà.

L’autonomia si insegna?

Il momento in cui il bambino entra nella scuola materna, segna per lui un cambiamento fondamentale.
A scuola non c’è la mamma, perciò il suo compito è quello di renderlo autonomo in casa. Per far si che non soffra della sua assenza, deve insegnargli a sapersi prender cura di sè stesso.

Così facendo, si aiuterà il bambino a essere sicuro e a non aver paura di dover fare tutto da solo.
Oggi i bambini fin da piccoli frequentano i grest estivi dove devono prepararsi per la piscina, apparecchiare per il pranzo e avere cura anche dell’igiene personale.

– Durante l’ora del pranzo, i bambini devono essere in grado di spezzare il cibo e di apparecchiare la tavola. Devono scegliere quando bere il succo o l’acqua, quando mangiare il panino o il plumcake. Sembrano cose ovvie, ma non lo sono se fin a questo momento è stata sempre la mamma a decidere per loro. Questa cosa li fa sentire grandi.

– Quando vanno in bagno, devono essere capaci di pulirsi da soli e questo va insegnato prima, per aiutare i bambini a non dover dipendere da persone estranee. E’ giusto insegnargli il pudore, per la loro sicurezza.

– Sapersi organizzare è importante e il bambino ci riuscirà in maniera graduale. All’inizio, nello zaino troveremo un caos di cose, ma col tempo, imparerà a suddividere i vestiti puliti dal costumino bagnato e la sezione della merenda da quella del pranzo.

Il metodo didattico Montessori mira all’autonomia del bambino che può svolgere le attività senza avere bisogno di essere aiutato.

Maria Montessori introdusse nelle scuole sedie e banchi di piccole dimensioni. Gli armadietti a misura di bambino permettevano ai piccoli utenti di organizzarsi da soli. I loro giochi consistevano nel riprodurre le azioni di vita quotidiana come quelle della preparazione del cibo, della consumazione del pasto e della sistemazione dei giochi dopo averli utilizzati.

Oggi moltissime scuole adottano i suoi metodi e i suoi testi ci aiutano a comprendere meglio come aiutare un bambino verso l’autonomia.

La brocca piena d’acqua che il bambino deve versare è l’esempio chiaro che deve farci comprendere che non fa bene riprenderlo quando lui farà cadere l’acqua. Non è così che si insegna l’autonomia al bambino.
Correggendolo ogni volta, si rischia di creare uno stato emotivo di insicurezza.

Piuttosto si devono insegnare le azioni corrette da fare, passo dopo passo e in maniera semplice, in modo che il bambino le possa apprendere.

Con l’inizio della scuola primaria, il bambino deve affrontare ogni giorno nuove avventure. I compiti a casa sono un’occasione fondamentale per permettere ai genitori di aiutarlo nella conquista dell’autonomia.
All’inizio la mamma si siederà accanto al bambino per organizzare i compiti a casa. Con il tempo, sarà lui da solo a seguire i compiti assegnati sul diario e deciderà quali svolgere per primi.

I compiti a casa non devono diventare i compiti dei genitori. Sono gli strumenti di lavoro del bambino che deve imparare.

Ogni piccolo passo fatto dal bambino deve essere accompagnato da un complimento da parte dei genitori. Nel momento di difficoltà, deve esserci l’incoraggiamento a perseverare. Bisogna fargli sentire che non è mai solo e il sostegno dei genitori ci sarà sempre.

La mamma e il papà devono dimostrare al bambino di essere sempre orgogliosi di lui.

Questo accrescerà la sua autostima e la volontà a fare ogni giorno di più in piena autonomia.
L’autonomia servirà in futuro a non aver paura di abitare da soli, a prendere l’aereo e iniziare delle nuove esperienze.

Dando fiducia ai nostri piccoli, li renderemo indipendenti e li aiuteremo a diventare, da adulti, delle persone sicure.

 

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