Babbo Natale esiste? I bambini devono crederci?

Il Natale è magia, è la neve che imbianca i tetti e le case, è l’albero con le luci, è famiglia. Il Natale è tenersi la mano, è pace, è speranza. I plurimi aspetti concettuali che si racchiudono in questa festività, hanno un’eco fiabesco, che incanta, che fa sognare. Cosi dal mondo dei ghiacci, ogni Natale, un omone anziano dalla lunga barba bianca, vestito di rosso, sale sulla sua slitta, trainata dalle sue splendide renne, con un sacco pieno di doni, e di felicità. E’ Babbo Natale, che nell’immaginario collettivo dei bambini è un portatore sano di felicità, è l’eroe buono del mondo reale, è magico, strabiliante.

E’ importante che i bambini credano nel Natale, e soprattutto che credano nella magia, nel sogno; l’arrivo di quest’uomo, coincide poi con un periodo dell’anno molto particolare: è un periodo in cui ci si riunisce, in cui ci si avvicina ai propri cari in modo più sentito vero, è un momento di serena armonia, in cui lo scambio dei doni, diventa rito e allo stesso tempo magia.

Gli esperti affermano che per i bambini è importante credere che babbo Natale esista, per le emozioni che il suo arrivo suscita, oltre che per la perpetrazione della ritualità. Ogni anno, i bambini che attendono l’arrivo di Babbo Natale, scrivono una lettera, diretta al Polo Nord; in questa lettera, che per i bambini è un rituale, c’è tutta la speranza, tutto il desiderio dell’attesa, tutto il sentimento più puro che un bambino piccolo possa avere. Tutto sta in quelle righe, che ritualmente vengono scritte, ogni anno: anche la struttura della lettera è approssimativamente la stessa: prima, il bambino si racconta, si autocelebra, o si scusa per non essere stato “buono”, e poi effettua la richiesta del dono.

E’ importante che questa ritualità non venga spezzata: è importante che i più piccoli possano credere in qualcosa, che restino –durante il periodo della loro infanzia- inconsapevoli, e che credano che le magie sono possibili, e che possano avverarsi soprattutto a Natale.

I bambini fino agli otto/nove anni, possono credere nella magia: gli adulti, possono rispondere alle loro domande, con bugie buone, per non distruggere il loro fantastico mondo di neve, fatto di slitte, renne ed elfi aiutanti, di pacchi di doni di effetto sorpresa, di gioia. Perché non esiste cosa più innocente e pura del sorriso di un bambino che gioisce per l’arrivo di Babbo Natale, che passa per il camino, o per le scale, o arriva dalla finestra, e poi corre, dall’altra parte del mondo, per continuare a portare doni e gioia.

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