Bullismo, come si riconosce?

Esistono davvero tante forme di bullismo. Ma come fa un genitore ad accorgersi se il proprio figlio ne è vittima o…artefice? Si perché spesso si pensa che il bullismo possa colpire i nostri bambini ma non si pensa mai che siano loro a poter diventare i bulli. Anche se spesso è più il non voler vedere che il non accorgersi effettivamente del problema…

Il bullismo si traduce in prese in giro, dicerie, aggressioni fisiche… situazioni che per il bambino preso di mira diventano all’ordine del giorno. Purtroppo tutto questo è più diffuso di quanto si pensi all’interno delle scuole e non solo. Esiste anche tra ragazzi più grandi e purtroppo dispiace dirlo, internet non sta affatto aiutando.

C’è il bullo, c’è la vittima e ci sono poi gli altri. Tutti coloro che stanno in silenzio, e così facendo approvano e permettono che tutto questo vada avanti. Il bullo diventa forte davanti al silenzio di chi subisce e di tutti quelli che assistono.

Come capire se vostro figlio è vittima di bullismo?

Qualche segnale il bambino lo offre. Improvvisamente odia la scuola, la mattina inizia a tirar fuori decine di scuse per convincervi a tenerlo a casa. Se provate a indagare non risponde alle domande. Sono comportamenti che dovrebbero allarmarvi non solo se il vostro bambino va ancora alle elementari. Il bullismo esiste anche alle superiori! Il bullismo sembra sia concentrato tra i 7 e 9 anni e poi tra i 12 e i 15.

Riconoscere il bullismo non è facile. Vostro figlio fisicamente non ha problemi, nessun livido o segno sospetto. Il bullismo non è solo aggressione fisica. Può manifestarsi anche nella forma verbale e intimidatoria. Le forme più comuni sono:

  • Aggressione fisica
  • Aggressione psicologica che può tradursi in esclusione, pettegolezzi etc
  • Aggressione verbale, cioè offese, prese in giro e provocazioni

Può capitare anche che il bambino arrivi a rubare alcune banconote dal portafoglio dei genitori perché gli vengono chiesti dal bullo. Una cosa che dovete evitare di fare è quella di mettere vostro figli sotto pressione. L’unico risultato che otterreste è quello di farlo chiudere ancora di più in se stesso. Cercate di accompagnarlo a scuola e aspettare che entri e aspettatelo quando esce. E’ importante informare gli insegnanti e i coordinatori, i quali non si accorgono di ciò che accade perché i bulli agiscono durante la ricreazione oppure durante i tragitti da e verso la scuola.

Il bullismo non è da confondere tra la lite che coinvolge due o più bambini. Quest’ultima si risolve con la riappacificazione o nella peggiore delle ipotesi, i bambini continuano a starsi antipatici ma ognuno per la propria strada.

Il bullismo include la volontà di offendere e far del male all’altro. C’è l’abuso di potere da parte del più “forte”, la ritualità. Il bullismo non è sporadico.

Tra gli altri campanelli d’allarme che fanno pensare al bullismo, c’è il calo di rendimento improvviso. Svolge i compiti con poca voglia, è apatico, tende a isolarsi e ritirarsi. Ovviamente dovete star attenti a non scambiare il carattere introverso di vostro figlio con una chiusura provocata da qualche influenza esterna. Ma sicuramente avete imparato a capire bene come è il suo carattere.

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