Scarpe in casa, ecco perché i bambini dovrebbero stare a piedi nudi

Togliere le scarpe in casa: un’abitudine che produce un gran numero di vantaggi per tutti, ma in modo particolare per i bambini, dal momento che riescono, da tale semplice accorgimento, ad acquisire maggiore rilassatezza e serenità.

Non è finita qui, dal momento che camminare a piedi nudi per la propria abitazione dà una mano e stimola lo sviluppo delle proprie abilità dal punto di vista motorio, nello specifico quelle dei bambini. Inoltre ci sono anche notevoli benefici sotto il profilo igienico visto che, in questo modo, si evita di trascinare e diffondere i batteri in giro per casa.

In tutte le nazioni del continente asiatico si tratta di un’abitudine ben consolidata, così come in Medioriente, senza dimenticare come questa abitudine si stia diffondendo sempre di più nei Paesi nordici. Discorso completamente differenti nella stragrande maggioranza dei Paesi occidentali, in cui anche solo parlare di stare in casa a piedi nudi può apparire come un’usanza buffa e curiosa.

Una ricerca che è stata effettuata da parte dell’Università dell’Arizona, mette in evidenza come, però, si tratti di un’abitudine davvero molto importante. Infatti, permette di tenere il più lontano possibile da casa un gran numero di batteri che possono risultare pericolosi per la salute delle persone. È vero come ci siano anche altri studi che supportano questo concetto, sottolineando come sia una pratica benefica da sfruttare all’interno delle mura domestiche.

La ricerca che è arrivata dall’Università dell’Arizona, con a capo Charles P. Gerba, ha messo in evidenza la quantità e la tipologia di batteri che sono presenti sul fondo delle scarpe. Ebbene, nel 2008, il suo team di ricerca ha portato avanti un’indagine che riguarda delle scarpe nuove che sono state indossate da una decina di persone per un periodo pari a 2 settimane. Da tale ricerca si è capito come i batteri coliformi siano quelli maggiormente diffusi.

Sulle zone esterne delle scarpe dei 10 partecipanti all’indagine, sono stati rivenuti qualcosa come 421 mila batteri, in confronto ai 2887 che si sono assiepati all’interno. In poche parole, i batteri coliformi sono stati rilevati addirittura sul 96% delle scarpe. Tutto questo porta a pensare come le scarpe entrino a contatto molto di frequente con materiale fecale, legato ai pavimenti di bagni pubblici e residui di feci animali all’aperto.

I batteri che sono stati individuati sulle scarpe, inoltre, comprendevano anche Escherichia Coli, esattamente come tanti altri batteri con la capacità di provocare la polmonite, come ad esempio la polmonite di Klebsiella, oppure delle infezioni che vanno a colpire l’apparato respiratorio.

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