Il nuoto e il bambino. Pro e contro di una disciplina da praticare fin dalla nascita

Il nuoto è lo sport amato da tutti e quando è possibile andare in piscina, diventa un momento di relax che ricarica dallo stress dei ritmi quotidiani. E’ tra gli sport più praticati dai bambini, quello che diverte di più, ma è davvero tutto positivo o ci sono dei punti da disapprovare?

In molte famiglie ci sono molti bambini che praticano il nuoto. Molti portano i loro bimbi in piscina perché sanno che l’acqua permette lo sviluppo fisico sano e sciolto del corpo. Tonifica e fa bene ai bimbi più in carne. Aiuta a crescere in altezza ai bimbi più piccoli di statura, irrobustisce i più esili e aiuta a perdere peso a chi serve.

Molti bambini amano andare in piscina, si divertono, anche se diventa fastidiosa la prassi dell’asciugatura dei capelli e della doccia.
Da sempre il nuoto è stato lo sport consigliato dai pediatri. A detta loro è il più adatto per i bambini per il loro sviluppo fisico sano. A differenza di tanti altri sport, è stato ritenuto il più completo per eccellenza.

Pro e contro del nuoto

In realtà, il nuoto, andrebbe associato ad altra attività fisica.

Con il nuoto, non si sviluppa il corpo in modo uniforme, ma è la zona superiore a subire un maggiore sviluppo rispetto alle gambe che fungono da timone.
Si è osservato, infatti come i nuotatori professionisti abbiano le spalle molto più sviluppate rispetto al resto del corpo.

Con il nuoto praticato almeno 3 volte alla settimana, un bambino tenderebbe a sviluppare i muscoli delle braccia, il torace e le spalle. I muscoli delle gambe, invece, lavorano molto poco.

Possiamo quindi affermare che rispetto ad altre attività svolte dai bambini al fine dello sviluppo psicomotorio, il nuoto non si trova ai primi posti.

Il nuoto diverte, permette di socializzare e da dei benefici muscolari, cardiocircolatori e respiratori, ma se va abbinato ad altre discipline è ideale per il corretto sviluppo fisico del bambino in crescita.
Il nuoto è uno sport praticato da molti bambini anche piccoli e permette di galleggiare non sforzando troppo il fisico.

Gli specialisti ritengono che questo sia il punto di partenza per praticare altri sport come la bicicletta e la corsa.

Il nuoto e i suoi benefici

E’ stato da sempre considerato uno sport benefico per lo sviluppo dei bambini, ma allora avrà sicuramente dei lati positivi.
Gli addetti ai lavori ritengono che l’età più indicata per fare nuoto sia tra i 4 e i 6 anni. Mentre a livello agonistico, non si deve iniziare prima dei 6 anni e il massimo sono gli 8 anni. Per i bambini più grandi oltre questa età potrebbe essere troppo tardi, anche se è da considerare molto soggettivamente.
Oggi va molto di moda il nuoto sincronizzato per le bambine. E’ elegante e viene praticato in gruppo. Con questa disciplina si socializza, si è più snodate e si assume un portamento elegante e raffinato.
Come abbiamo già anticipato, con il nuoto si sviluppano le spalle che per il maschio potrebbe essere positivo, mentre le femmine, in questo modo, hanno un fisico più mascolino. I muscoli più sviluppati sono i trapezi, i deltoidi e anche i pettorali.

Con il nuoto praticato costantemente, aumenta la resistenza fisica, la coordinazione, la velocità di reazione e aumenta la capacità dell’apparato cardio respiratorio.

Il nuoto a chi è consigliato in particolare?

Da sempre il nuoto è consigliato ai bambini con problemi di sviluppo fisico, quelli in sovrappeso, ma soprattutto a coloro che hanno problemi di scoliosi.
Rispetto a quanto si riteneva un tempo, il nuoto potrebbe essere non troppo positivo per la scoliosi, poiché l’acqua esercita una pressione sulla gabbia toracica, cosa dannosa quando la scoliosi interessa anche una deformazione del torace.

Un tempo, si credeva che con il nuoto potesse migliorare la situazione della colonna, ma purtroppo non è così. Addirittura, oggi si ritiene che, se praticato a livello agonistico potrebbe essere dannoso poiché la peggiorerebbe.
L’acqua, infatti, potrebbe rendere la colonna vertebrale più mobile e pertanto più soggetta a deformarsi. Se si tratta di un tipo di scoliosi associata a deformazione toracica, il nuoto potrebbe risultare dannoso a livello della respirazione forzata.
In aiuto della scoliosi ci sarebbero altri generi di sport come il tennis e la scherma che rientrano fra gli sport asimmetrici.

In linea generale, con la scoliosi non si dovrebbero praticare sport a livello agonistico. Lo sport deve essere invece, un’integrazione della ginnastica correttiva.

Come decidere se è il caso di far praticare il nuoto al proprio bambino?

Prima di portare in piscina il bambino per la prima volta, è bene chiedere il parere del pediatra che conosce il suo stato fisico. Se è il caso rivolgersi a un fisiatra o a uno specialista ortopedico, per accertarsi che non sussistano degli impedimenti.
Il nuoto non è consigliato a chi è affetto da ginocchio valgo, piede piatto e ai bambini con problemi di tipo otorinolaringoiatrico come l’otite.
Dopo la piscina, è importante lavare bene i bambini con acqua, per liberarli dal cloro e assicurarsi che non contraggano forme allergiche come la congiuntivite che interessa gli occhi e per evitare questo, bisognerebbe regolare il cloro della piscina.
Per evitare forme micotiche che possono colpire le piante dei piedi, meglio indossare sempre delle ciabatte anche durante la doccia e asciugarsi accuratamente.
Per evitare raffreddori e colpi d’aria, indossare sempre un accappatoio, asciugarsi bene i capelli e coprirsi bene prima di uscire all’esterno della piscina.

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