Papà: perché i bambini preferiscono trascorrere il tempo libero con loro.

I bambini amano trascorrere il tempo libero con i papà. Si sentono amici e complici. Insieme non si vedono le differenze di età. Il loro è un rapporto simbiotico.

Com’è possibile che i bambini preferiscano i papà alle mamme? Dove sono finiti tutti quei discorsi che vedono la mamma al centro di tutto e dei bambini mammoni?

Eppure è così. Lo spiega la psicologia che i bambini li preferiscono. Con loro si divertono e anche se vedono poco il papà e la sua assenza si nota, lo amano infinitamente. Con loro entrano in una sorta di magia dove tutto è consentito.

Ci sono sempre le eccezioni, ma capita spesso che i bambini preferiscano il papà alla mamma. Come si spiega questo? Si è sempre detto che le mamme con i bambini sono un tutt’uno.

Allora perché i bambini preferiscono trascorrere i momenti di svago e di riposo con il papà?

La psicologia risponde che è molto poco il tempo che i papà dedicano ai figli. Non li accompagnano allo sport, nè a scuola. Non li aiutano nei compiti e non vanno a parlare con i professori. I papà non ci sono quando i bambini si sbucciano un ginocchio o un compagno di scuola gli fa uno sgarbo.

La mamma è quella che gli asciuga le lacrime e li consola. Che gli risolve i problemi e li incoraggia sempre.

Allora, ma perché i bambini amano molto stare con i papà?

Dal secondo anno di vita, secondo la psicologia dello sviluppo, i bambini vedono nel papà una figura a cui aggrapparsi più della mamma. Il poco tempo che trascorrono insieme diventa prezioso. Sentono un’emozione forte al solo pensiero che il papà la domenica mattina ha del tempo libero da dedicargli o la sera prima di andare a dormire possono stare assieme.

Tanto che quando lo vedono lo esternano con grandi sorrisi e spesso gli buttano le braccia al collo. Questo con la mamma non succede.

“Di solito nel caso di bambini piccoli il rapporto mamma-figlio è più intimo e importante di quello papà-figlio”.

Lo sostiene lo psicologo dello sviluppo Heinz Kindler, di Monaco di Baviera.
“Spesso però si ha l’impressione che il papà sia il preferito. Nel secondo anno di vita i papà diventano molto attraenti per i figli. Dipende dal loro modo di giocare e dal fatto che il tempo che trascorrono con loro di solito è poco e sembra per questo più prezioso. Se però hanno bisogno di protezione o di tranquillità, rientra in campo la mamma.”

Ma allora? Il rapporto madre-figlio quando funziona?

Il bambino non sminuisce la posizione della mamma che resta sempre nei suoi pensieri. Anche quando sta con il papà è sereno perché sa che la mamma è sempre pronta ad intervenire in suo aiuto.
Capita che padre e figlio giochino alla lotta e che il bambino si faccia anche un po’ male. Allora chi interverrà in suo soccorso? La mamma, sempre pronta a consolarlo.
Lei è il nido, la protezione. Quella che è sempre pronta e disponibile a correre in aiuto.

Il papà è lo svago e il divertimento.

Non che la mamma non lo sia, ma oberata com’è dagli impegni domestici, si mostra spesso distratta e poco disponibile al gioco.
Il papà, dopo una giornata di lavoro, trascorre il poco tempo libero spensieratamente e il bambino lo vede disponibile a dedicargli quel poco tempo.

Che il bambino piccolo preferisca giocare con il papà, lo ha scoperto anche uno studio effettuato negli anni 80. Sono stati posti dei bambini piccoli di fronte a mamma e papà. Ebbene, hanno preferito giocare più col papà che con la mamma. Però, se hanno sentito il bisogno di essere consolati, sono corsi dalla mamma.

La psicologia evolutiva ritiene che la dotazione genetica gioca un ruolo importante sin dal concepimento. Non ci sono, però delle ricerche che spiegano il perché un bambino così piccolo abbia un legame così simbiotico con il papà.
La psicologa dello sviluppo Inge Seiffge-Krenke, di Magonza afferma: “Penso che la dotazione genetica, il filo teso tra i due, giochi anche quello un ruolo importante”, afferma. “Non è mai stato studiato perché un bambino piccolo abbia un legame più stretto con il papà.”

A volte i papà sono più pasticcioni dei figli

Noi potremmo dare delle spiegazioni logiche, riflettendo sul modo di porsi che hanno i papà nei confronti dei figli.
Stanchi come sono per la giornata lavorativa, non sono disponibili a fare la ramanzina al figlio che ha preso un brutto voto a scuola. Non sono quelli che li riprendono se si sono sporcati o hanno messo a soqquadro la cameretta. A volte i padri sono più pasticcioni dei figli.

Chi è fra i due il più piccolo?

Il bambino sente con lui una simbiosi e non nota nemmeno questa differenza generazionale. Insieme si pasticciano, mettono la camera sotto sopra. Non si contengono quando giocano e le loro urla e le risate si sentono da lontano.

I papà non badano se stanno giocando con un bambino piccolo, tanto che a volte nel giocare alla lotta lo strapazzano un po’ troppo. Il gioco si conclude con il pianto e il bambino che fa? Corre dalla mamma a farsi consolare.

Può accadere che anche una mamma si cali in questo ruolo, ma è assai raro. Inoltre il modo di giocare è diverso. Un padre si lascia guidare dal bambino nel gioco, mentre la mamma lo fa in prima persona prima di farlo ripetere al bambino.
Proprio per il poco tempo che i papà hanno nel dedicarsi al proprio bambino, diventa così prezioso per lui. Una sorta di festa che gli permette di scoprire nuove emozioni.

Con la mamma ci può giocare tutte le volte che vuole e tutto il giorno. Con il papà questo non può accadere. Lui non c’è fisicamente. Si fa desiderare e diventa una figura magica che scompare e riappare. E’ forte, è alto e il bambino lo vede come un Super eroe.
Il fatto che i bambini preferiscano i papà non deve far sentire sminuite le mamme, anche se la psicologa Inge Seiffke-Krenke, di Magonza afferma che i papà giocano con più emozione. Loro lasciano prendere più iniziative al bambino. Spesso lo delegano nel montare un pezzo del gioco o gli domandano dove hanno messo un pezzo di lego o un arnese di montaggio.
Le mamme sostituiscono i bambini in tutto e così facendo continuano a farli sentire nella bambagia. Questo è confortante per i bambini, ma quando sono con il papà assaporano l’emozione che si prova nel sentirsi grandi.

“Gli uomini credono di più nei loro figli”

Secondo la Seiffge-Krenke. “Ad esempio lasciano che azionino da soli il trenino elettrico o spiegano loro come funziona un motore”. Il padre gli permette di scoprire un nuovo mondo ricco di cose diverse da scoprire e noi sappiamo bene quanto i bambini siano curiosi.

Niente paura per le mamme! Questa fase dura poco. Lo psicologo britannico dell’età infantile, Richard Woolfson considera la preferenza del papà rispetto alla mamma, soltanto una fase di passaggio.
Presto i bambini ritorneranno tra le braccia amorevoli della mamma che dovrà trovare anche il tempo di fare le capriole.

 

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