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Cyberbullismo. Come aiutare i bambini a difendersi dai pericoli del web

Cyberbullismo un fenomeno che segue il bullismo di cui da troppo tempo si parla. Oggi la situazione ci sta scappando di mano. Come aiutare i bambini a difendersi dai pericoli del web?

Ha caratterizzato generazioni di ragazzi. E’ il bullismo, ma oggi si parla anche di cyberbullismo.
Aiutiamo genitori e bambini a essere più consapevoli e a difendersi dai pericoli del web.

Il fenomeno del bullismo è esistito da sempre. Forse un tempo non aveva questo termine, ma ugualmente esistevano gruppi di ragazzi o anche uno che si prendevano gioco dei loro coetanei.
Quante volte ci è capitato di essere stati derisi quando indossavamo una maglietta con dei disegni buffi. I bambini più grassottelli venivano insultati oppure quelli che non possedevano le scarpe di marca erano allontanati dal gruppo.
Oggi il fenomeno del bullismo sta prendendo sempre più piede e con l’uso dei socialnetwork non si sta tranquilli neanche quando i nostri figli sono a casa.

Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni maggiormente segnalati al Nord d’Italia, più della metà. Sono sempre più in crescita le segnalazioni dove i protagonisti sono i bambini anche di 5 anni. Si tratta di informazioni date dal Telefono Azzurro che nel 2016 ha gestito un caso al giorno di bullismo e cyberbullismo.

Con l’uso dei computer, con le foto mandate in rete e con il fatto che i bambini comunicano sempre via web, il problema del cyberbullismo sta dilagando sempre più. Anche se i ragazzini ne sono a conoscenza.

Episodi di questo genere continuano a ripresentarsi.

E’ importante informare i bambini fin da piccoli dei pericoli che si possono nascondere con l’uso dei socialnetwork.
Il Presidente di Helpis onlus, Gino Fanelli,dal 2005 lavora con le scuole per diffondere il problema del bullismo e del cyberbullismo. La sua esperienza e anche la sua dote comunicativa gli ha dato l’opportunità di creare un metodo chiamato Da Top-Down a Bottom-Up, cioè dall’alto al basso.
Questo metodo consiste nell’intrattenere i ragazzi e permettere loro di esprimersi come vogliono, affrontando i problemi che possono incontrare tutti i giorni. Questo metodo è molto utile, poiché ai ragazzi viene anche più naturale raccontarsi.

Spieghiamo nel dettaglio cos’è il cyberbullismo e le diverse forme che lo caratterizzano.

Il cyberbullimo è una cyber-violenza che si manifesta in molteplici forme.

– Flaming è un insieme di messaggi elettronici, fatti con l’uso di termini volgari durante l’uso di giochi. Diventa una sorte di battaglia verbale. Chi riceve questa forma di violenza da uno un gruppo di ragazzi, risponde allo stesso modo sentendosi protetto dall’anonimato.

– Harassment che significa “molestia”, consiste in messaggi offensivi, disturbanti, che vengono inviati ripetutamente attraverso E-mail, MMS, SMS, MMS.

– CyberStalking si ha quando l’harassment diviene talmente insistente ed intimidatorio che la vittima comincia ad avere paura. Il cyberbullo, oltre a minacciare la vittima, diffonde fotografie e videoclip.

– Denigration vuole danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo con la diffusione on line di pettegolezzi o materiale offensivo. I cyberbulli possono pubblicare su internet fotografie o videoclip alterando il viso o il corpo, allo scopo di ridicolizzarlo.

Impersonation si ha quando viene violato l’account di qualcuno. Il cyberbullo si fa passare per quella persona e invia E-mail con lo scopo di dare una cattiva immagine e crearle problemi. Danneggia la sua reputazione e le amicizie.

Outing and Tricker si ha quando il cyberbullo registra delle conversazioni per poi pubblicarle su un blog o le diffonde per via E-mail.

Exclusion consiste nell’esclusione intenzionale del cyberbullo di un coetaneo da un gruppo online, dalla chat o da un gioco interattivo. Il termine usato è bannare.

Cyberbashing o Happy Slapping si ha quando un ragazzino viene picchiato e nel frattempo altri coetanei lo riprendono con il video-telefonino. Le immagini vengono, poi, pubblicate su internet e fanno il giro del web.

Le vittime del bullismo e del cyberbullismo, spesso non sanno come difendersi.

Quando diventano mira dei bulli, non hanno mai pace. Anche la scuola che dovrebbe essere un luogo sicuro, diventa il punto strategico dove il fenomeno è più accentuato.
I bambini diventano le prede preferite dei ragazzi più grandi che scaricano le loro insicurezze nei più deboli. Chiedono dei soldi, tolgono la merenda e la situazione iniziata con dei piccoli ricatti rischia di essere persa di vista.

La famiglia deve osservare il comportamento di questi bambini che possono, improvvisamente trasformarsi da bambini felici a bambini insicuri e insofferenti.
Quando un bambino, improvvisamente non vuole andare a scuola, bisogna scoprire cosa sta succedendo. Se è agitato e piange nella notte, può nascondere qualche problema che non ha avuto il coraggio di raccontare a mamma e papà.

A lungo andare, un bambino vittima di bullismo o cyberbullismo può soffrire di fobie, avere una bassa autostima, soffrire di ansia fino a spingersi ad atti di autolesionismo e al suicidio.

Putroppo il bullismo e il cyberbullismo nascono dall’ignoranza e dall’egoismo.

Dovremmo infondere nei nostri figli il senso di solidarietà e insegnargli che la diversità fa parte della vita. Non tutti siamo uguali e proprio questo ci rende unici.
Dobbiamo accettare chi ha i capelli rossi o ricci da Africano. Va bene chi è più basso e chi molto alto. Può essere molto simpatico chi balbetta e chi è grasso. Chi porta gli occhiali può essere il bambino migliore di tutti e chi è portatore di handicap ha un sacco di cose da insegnarci. E’ sicuramente più forte di noi.

I pediatri della più grande società scientifica di categoria, la Sip, assieme alla Polizia di Stato e Facebook hanno stilato un vademecum per contrastare il cyberbullismo.
Eccolo:
– STABILISCI alcune regole di base. Prima di postare qualcosa, pensaci bene.
– ATTENTO a non dare confidenza agli sconosciuti, e non rendere disponibili a chiunque informazioni private, fotografie ecc.
– CONTROLLA le impostazioni sulla privacy dei servizi online che utilizzi e stai sempre attento a cosa condividi e con chi.
– SEGNALA i contenuti inappropriati. Puoi rivolgerti alla Polizia Postale per segnalare contenuti o attività illegali su Internet (www.commissariatodips.it).
– APRITI se hai un problema, parlane con qualcuno: un amico, i tuoi fratelli, i tuoi insegnanti, i tuoi genitori, una associazione o le forze dell’ordine. Qualcuno potrà sicuramente aiutarti.

Consigli per i genitori

– PARLA con i tuoi figli di sicurezza e tecnologia quanto prima e più spesso che puoi, nello stesso modo in cui parli della sicurezza a scuola, in auto, sui mezzi di trasporto pubblici o in ambito sportivo.
– CHIEDI ai tuoi figli quali sono secondo loro le informazioni che è appropriato condividere online e quali è meglio evitare. Parla con loro di come percepiscono la privacy.
– ACCOMPAGNA i tuoi figli, soprattutto i più piccoli, il più possibile e da subito attraverso l’esperienza di navigazione online, condividendo insegnamenti e impressioni sui contenuti.
– IMPARA dai tuoi figli. A meno che tu non sia un utente di Internet particolarmente attivo, è probabile che i tuoi figli ne sappiano più di te. È un ottimo modo per capire come si comportano su Internet e per renderli consapevoli di eventuali pericoli.
– RISPETTA i loro interessi. I ragazzi di oggi sono cresciuti con Internet, cellulari e sms. Le nuove tecnologie hanno sempre fatto parte della loro vita e rappresentano un’importante opportunità per il loro presente e per il loro futuro.

Troviamo sempre il tempo per parlare con i nostri figli e spieghiamo il rispetto che meritano. Facciamogli capire quanto essi siano importanti per la famiglia e anche per gli amici che hanno.

Diamo sempre il buon esempio e non trascuriamoli mai. Quando notiamo in loro qualche cambiamento non sottovalutiamolo e controlliamo il loro cellulare e il loro profilo facebook. Sono piccoli e noi, in quando genitori, abbiamo il dovere di proteggerli.
Facciamoci amici dei loro amici, invitiamoli a casa e sempre sotto il nostro controllo, permettiamogli di trascorrere del tempo assieme.
Se per qualsiasi motivo, abbiamo perso la loro fiducia e loro non hanno voglia di parlare con noi, facciamo di tutto per riconquistarla. Sarà difficile, ma con la costanza ci riusciremo.
Parlare con i figli di tutto li può salvare da trappole che potrebbero metterli davvero in pericolo.

 

Published by
Melinda Petraschi