Compiti estivi, come aiutare il bambino

I compiti estivi vengono visti dalla maggior parte dei bambini come un peso, un qualcosa che compromette la bellezza delle vacanze estive. E’ molto importante però che i bambini si tengano in esercizio per riuscire a riprendere nel migliore dei modi il nuovo anno scolastico.

Da una parte è corretto che questi compiti siano svolti ma dall’altra è importante che la scuola e gli insegnanti s’impegnino per non appesantire troppo i giovani ragazzi in quel periodo dell’anno che consente loro di rilassarsi e magari, imparare cose nuove grazie a qualche viaggio in famiglia. Ci deve essere il giusto equilibrio.

Il compito dei genitori è quello di guidare il bambino affinché ogni giorno svolga la giusta quantità di esercizi per arrivare al rientro a scuola, con i libri delle vacanze conclusi. La prima cosa che un genitore deve fare è far capire al figlio che i compiti estivi non sono una punizione ma piuttosto l’occasione per fissare i concetti già appresi e magari, colmare qualche piccola lacuna.

Non è una cosa che s’insegna semplicemente spiegandola, ma con la pratica quotidiana. Dare al figlio l’abitudine di dedicarsi quelle due ore al giorno allo studio, lo porta a non vivere più quella porzione della giornata come un peso. Dopo i compiti il bambino deve divertirsi, passando giornate piacevoli in famiglia e gli amici.

Il bambino deve essere libero di scegliere in quale periodo della giornata iniziare i compiti. Alcuni preferiscono la mattina, altri il pomeriggio e altri ancora la sera. Il tempo da dedicare giornalmente va organizzato tenendo di conto degli impegni famigliari, come ad esempio possibili vacanze che devono essere vissute anche dal bambino come tale. Se cercate di organizzare le vacanze in luoghi potenzialmente istruttivi, già quelli si rivelano una straordinaria fonte di apprendimento!

Non dimentichiamoci infatti che ci sono varie attività fortemente didattiche che però al bambino possono risultare divertenti se proposte come un gioco. Ad esempio un po’ di conversazione in inglese, oppure il programmare con lui ipotetiche vacanze per il mondo (un modo divertente non solo per invogliare i piccoli a fare nuove esperienze, ma anche per insegnare geografia, usanze, capitali, monete, lingue parlate etc). Molti bambini amano leggere e di solito a scuola vengono assegnati libri di lettura, è possibile perciò intervallare i normali compiti con queste attività più divertenti.

Se programmate una vacanza all’estero abbastanza lunga, magari di due settimane, non portatevi quaderni e libri dietro ma cercate piuttosto di far anticipare il bambino e proporre un ripasso veloce al rientro.

Tutto questo è anche un modo per far sentire il figlio responsabile delle proprie scelte. Concordate con lui modalità e tempi per lo svolgimento dei compiti. Se li fate sentire responsabili, sono molto più inclini a seguire quelle regole che in un certo senso hanno avuto la possibilità di scegliere.

Ciò non rende i compiti estivi divertenti, ma quanto meno il bambino vive queste ore della giornata (che non devono essere più di 2 o 3 ore) in modo meno traumatico.

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Redazione