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Come affrontare il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare

Dopo 3 anni di scuola dell’infanzia, fatti di giochi e di spensieratezza, il bambino deve affrontare l’inserimento alla scuola elementare pieno di incognite e di paure, soprattutto da parte dei genitori. Come affronterà questo passaggio?

Il mio bambino si troverà bene? Avrà la maturità giusta per affrontare le lunghe ore di compiti in classe e a casa? Sono gli interrogativi che si pongono le mamme, quando i loro bambini devono fare il passaggio dalla scuola dell’infanzia a quella elementare.

Passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare. Con l’aiuto delle insegnanti e dei genitori, il bambino riuscirà a superare ogni difficoltà che incontrerà nel suo lungo percorso di 9 mesi della prima elementare.

In questa nuova avventura scolastica, il bambino si troverà di fronte a nuove responsabilità, fatte da regole da rispettare e di verifiche periodiche che dovranno dimostrare la sua crescita.

Dovrà imparare a organizzare i compiti e avere cura del materiale scolastico. Inizialmente sarà guidato e aiutato sia dalla mamma che dall’insegnante, ma non dovrà diventare un’abitudine perché ciò gli impedirebbe di crescere e maturare.

Ci sono, infatti, molti bambini anche già grandi, abituati a farsi preparare lo zaino dalla mamma, ma questo gli impedisce di assumersi le loro responsabilità. In questo modo non imparano l’orario scolastico di ciascun giorno della settimana e in classe non hanno la padronanza della situazione.

L’utilizzo del diario scolastico è molto importante perché il bambino, imparando ad utilizzarlo, annoterà i compiti giornalieri da fare a casa e sarà capace di consultarlo.

Il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare serve al bambino per crescere.

Adesso le cose sono cambiate. Non c’è paragone fra lui di adesso e quel piccolino che ha fatto ingresso alla scuola materna, indifeso e bisognoso di essere aiutato in tutto e per tutto.

Gli anni della materna gli sono serviti per imparare a condividere le cose con i compagni, a rispettare degli orari che nella scuola dell’infanzia erano segnati dal momento della ricreazione, della merenda, dei piccoli compiti da portare a termine. Il rispetto del momento del riposino e di quello di andare in bagno.

Con queste piccole regole il bambino, come si dice nel gergo scolastico, si è scolarizzato. Adesso è capace di rispettare le regole e di adattarsi agli orari delle lezioni.

Il primo anno della scuola elementare non sarà una passeggiata, perché i programmi scolastici sono lunghi e fin dal primo giorno di scuola le insegnanti sono costrette a correre, per riuscire a portarlo a termine, ma bisogna affidarsi alle loro capacità organizzative.

Loro sanno bene che i primi giorni di scuola serviranno per aiutare il bambino ad inserirsi e perciò sono segnati da momenti di gioco. In questo modo i bambini saranno aiutati ad adattarsi alla nuova dimensione e permetterà alle insegnanti di conoscerli uno ad uno.
In questi momenti ludici, i bambini avranno modo di conoscersi fra loro e non sentiranno il peso del lungo lavoro che li aspetta.

 

Passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare

 

Alcuni bambini non si conoscono tra loro perché provengono da altre scuole e anche le maestre sono nuove. La prima settimana d’inserimento li aiuterà a farli adattare e a scegliere i compagni più affini a loro.
Le insegnanti hanno l’abitudine di spostare di posto in continuazione i bambini, allo scopo di farli socializzare tutti.

I bambini dovranno abituarsi alle nuove insegnanti, ricordando con nostalgia le maestre della scuola dell’infanzia che hanno lasciato e che sono state con loro per tre lunghi anni.

I bambini non sono tutti uguali; molti amano scrivere e in classe si fanno notare subito per la loro voglia di fare, a volte anche troppo. Ci sono, invece, altri bambini che si stancano subito e vorrebbero ancora giocare.
Alcuni vengono a scuola felici, altri sono pigri e non mostrano tanta volontà.

Passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare. Come devono comportarsi i genitori?

Il comportamento della famiglia è fondamentale per la capacità di adattamento dei bambini in classe e nell’integrazione con i compagni.

– E’ errato il comportamento di quei genitori che minimizzano ogni cosa. Questi non considerando ciò che per il bambino è importante, non lo fanno sentire valorizzato e così lui tende ad isolarsi e a chiudersi in sé stesso. Non racconta nulla di sè sapendo che qualunque cosa non verrà considerata con il giusto peso.

I genitori devono pensare che non devono dare una propria visione di ciò che accade, giorno per giorno, nella vita dei propri figli. Loro sono adulti ed è importante sapersi calare in ciò che il bambino prova. Quelle, per lui sono le sue prime esperienze e dare valore ad ogni cosa è fondamentale per la sua formazione. Bisogna guidarlo, accompagnarlo e sostenerlo.

– E’ anche sbagliato, il comportamento di quei genitori che, appena uscito il bambino da scuola, lo assillano con mille domande, non dandogli nemmeno il tempo di riflettere e di fare le sue considerazioni personali.
Ciò che accade in classe ha un valore, dal punto di vista del bambino diverso da ciò che pensiamo noi. Quelle che contano sono le sue impressioni e noi ci dobbiamo limitare ad ascoltarle. Soltanto così lo aiutiamo a crescere e a maturare giorno dopo giorno.

– Se siamo dei genitori ansiosi e iperprotettivi, rendiamo i nostri figli paurosi e incapaci di risolvere da soli le loro questioni anche più semplici, come una litigata con i compagni o un chiarimento con l’insegnante. Questi bambini tendono a essere sottomessi e non reattivi. Non esprimono la loro opinione, non si difendono nemmeno quando hanno ragione e quando devono chiedere scusa si chiudono a riccio.

Non sono capaci di assumersi le loro responsabilità e quando si trovano in situazioni estreme diventano aggressivi.
Ripetere in continuazione al bambino come deve comportarsi con i compagni e con le maestre, gli mette un sacco di ansia e gli fa vivere le ore in classe in uno stato di agitazione continua. Il bambino, in questo modo, vedrà gli insegnanti e la classe tutta, con ostilità.

E’ opportuno instaurare un dialogo quotidiano sereno e pacifico con il bambino, bisogna ascoltarlo e dare importanza a ciò che prova lui.

Soltanto così si aiuta il bambino ad acquisire una maturità che lo aiuterà a prendere le sue decisioni perché avendo una visione chiara di ciò che gli accade intorno, riesce a fare le scelte giuste.
I genitori devono avere fiducia nelle insegnanti che giorno dopo giorno svolgono un lavoro di crescita per i loro alunni. Le mamme devono affidare i figli a loro e osservare il comportamento dei loro bambini. Se si mostrano sereni e disinvolti, significa che in classe si sta facendo un buon lavoro.

Il compito dei genitori è soltanto quello di rassicurare i figli nei momenti di sconforto e farli sentire sempre appoggiati e sostenuti.

 

Dei genitori sereni rendono i bambini sicuri di sè.

 

Bambini di 5/6 sono in grado di affrontare questa nuova esperienza?

Generalmente, questa è l’età in cui i bambini raggiungono un’adeguata autonomia personale e la consapevolezza di se stessi e degli altri. Amano imparare cose sempre nuove e si interessano al mondo che lo circonda.

Questa loro capacità dipende dalla formazione acquisita negli anni e quindi sia a casa con i genitori che a scuola grazie alle maestre della scuola dell’infanzia.

Hanno acquisito capacità motorie, visive e uditive. Hanno imparato a rapportarsi con gli altri e ad avere una padronanza del linguaggio che gli permetterà di imparare a leggere e a scrivere senza fare errori di ortografia e di forma.
Con l’ingresso alla scuola elementare, il bambino ha già imparato le regole di convivenza che gli permettono di comprendere dove finiscono i suoi confini e iniziano quelli degli altri.
Molti bambini iniziano la scuola elementare a 5 anni. Sanno già scrivere le prime letterine e sanno anche contare, ma questo basta?

 

Già i primi giorni di scuola mostrano una certa insofferenza a restare seduti troppo a lungo e non riescono a seguire i ritmi scolastici.

 

In questi casi le insegnanti, con la collaborazione dei genitori, possono decidere di aspettare un altro anno perché anche se il bambino è molto intelligente, non è comunque pronto affrontare lunghe ore di studio che lo stancherebbero troppo.

Se le insegnanti notano nei bambini dei disturbi del linguaggio, delle difficoltà di apprendimento in certe materie e incapacità di attenzione, con l’aiuto dello psicologo o di un neuropsichiatra infantile possono capire se esistono dei disturbi più profondi come la dislessia. In questo caso si interverrà di conseguenza, per aiutare il bambino a portare a termine la sua formazione scolastica con successo.

All’inizio di questa nuova avventura, i bambini possono apparire tesi, ansiosi, avere dei tic e durante la notte essere agitati e soffrire di risvegli bruschi. Questi sono soltanto degli episodi transitori che passeranno da soli quando il bambino si abituerà a questi nuovi ritmi.

 

Passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare. Come intervenire?

 

E’ necessario avere un confronto continuo tra genitori ed insegnanti, per discutere dei progressi ed evidenziare se ci sono delle difficoltà. Se un bambino ha un disagio, sia la mamma che l’insegnante lo nota e facendo degli incontri periodici si dovrà capire da cosa dipende.

Genitori ansiosi ed emotivamente instabili? Famiglie con problemi da risolvere, che coinvolgono lo stato emotivo dei bambini?

Sono tanti i motivi che fanno si che un bambino non viva la sua crescita in modo sereno. I genitori devono avere la maturità di capire se hanno bisogno loro stessi di essere aiutati con un supporto psicologico.

Devono farlo per il bene dei loro figli che assorbono ogni stato di tensione all’interno del nucleo familiare.

Il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare è un momento bellissimo e dobbiamo aiutare i nostri figli a viverlo come tale. Dobbiamo dimostrare di essere fieri di loro e che ci rende felici vederli fare dei passi nuovi giorno dopo giorno.

Published by
Melinda Petraschi