Salute

Carenze vitaminiche. Come prevenirle nei bambini

Con una sana alimentazione il bambino cresce forte e con i giusti nutrienti che impediscano che possa avere delle carenze vitaminiche.

Il latte specifico per bambini piccoli contiene un apporto vitaminico che gli consente di crescere sani e senza carenze vitaminiche. Viene adattato alla loro età e pertanto è sufficiente al loro sviluppo fisico e cerebrale.

Molte mamme temono che il loro bambino cresca poco e con delle carenze vitaminiche. Per aiutarlo occorre alimentarlo regolarmente e se si notano cali di peso o rallentamento della crescita, si possono aggiungere nel latte delle vitamine o darle nell’acqua.

Sarà il pediatra a verificare la natura di queste carenze sottoponendo il bambino a delle analisi specifiche.

Durante l’allattamento, per evitare rallentamenti della crescita è bene ascoltare le richieste del bambino che sa quando ha fame e pertanto anche se è stancante per la madre, bisogna allattarlo a richiesta.

Stiamo parlando del latte materno che è fonte indispensabile per lo sviluppo fisico e cognitivo del bambino.

La natura sa come fare ed è errato che una madre abbia delle paure credendo che il proprio latte sia povero per suo figlio. Tutt’altro, perché è quello giusto per la sua fase di crescita e quando il bambino pare non voglia saziarsi si può decidere con il pediatra se è il caso di aggiungere il latte di proseguimento.

Sarebbe, però opportuno non sostituire del tutto il latte materno poiché rappresenta fonte di prevenzione di malattie e infezioni.

Molti bambini che nascono prematuri o che geneticamente cresceranno di più rispetto ai loro coetanei, hanno maggiore esigenze di latte. Per questo motivo sembra che non si sazino mai e piangono spesso per la fame.

Mai confrontare un bambino con un altro, perché diversi sono i genitori e se un bambino sta bene pur essendo minuto e magro, non significa che stia bene quello più alto e sviluppato.

Ecco perché a volte accade che un bambino abbia delle carenze vitaminiche. La madre non accetta che dopo che ha mangiato, debba piangere per la fame o durante la notte si svegli spesso rispetto a un coetaneo che dorme pacificamente.

Noi adulti non siamo tutti uguali: ci sono quelli alti un metro e ottanta e pesano 90 chili, e quelli che si fermano a un metro e cinquanta e pesano 50 chili.

Lo stesso vale per i bambini. Non dobbiamo decidere noi quante volte devono mangiare. E’ importante riconoscere le esigenze del proprio bambino e con il tempo una madre imparerà e così si dovrà adattare alle sue esigenze e non viceversa.

Le carenze nutrizionali più diffuse nei bambini piccoli sono quelle relative al ferro e alla vitamina D.

Quando il bambino, dopo i primi mesi di vita soffre di carenza vitaminica, si può passare al latte di crescita che è formulato con ferro e vitamine. Questo gli garantisce tutti i nutrienti che consentono al bambino di crescere sano e forte, anche se oltre al latte è poco propenso a mangiare le pappe.

Molti bambini si nutrono con il latte di proseguimento e hanno poco appetito. Rifiutano la carne e il pesce, e si mostrano apatici quando devono mangiare la frutta e la verdura. Ci vuole molta pazienza, ma nel frattempo il latte li sta aiutando a crescere e svilupparsi sani.

La carenza di vitamina D e ferro compare solitamente intorno al primo anno di vita del bambino.

Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition da un gruppo di ricercatori europei che hanno esaminato più di 300 bambini tra uno e tre anni.

Hanno diviso i bambini in due gruppi somministrando al primo gruppo il latte vaccino e al secondo gruppo il latte di crescita formulato con ferro e vitamina D.

Ebbene, i ricercatori hanno evidenziato come il latte di crescita fortificato, rispetto al latte vaccino, contribuisca a ridurre il rischio di carenza di ferro del 58% e quello di vitamina D del 78% tra i 12 e i 36 mesi di vita.

Oggi è difficile che un bambino soffra di carenze vitaminiche, tranne che abbia digiunato a lungo e viva in condizioni di degrado. Stiamo parlando dei paesi poveri dove il cibo è carente e la malnutrizione è un problema grave per tutti. In queste condizioni, i bambini non crescono perfettamente e difficilmente possono recuperare ciò che hanno perso.

Quanto sono importanti i primi 1.000 giorni di vita.

Marcello Giovannini, professore emerito di Pediatria dell’Università degli Studi di Milano e Fondatore della Società italiana di nutrizione pediatrica, spiega che ferro e vitamina D rientrano tra le carenze nutrizionali più diffuse tra i bambini europei sani e meritano la dovuta attenzione.

Incredibile a pensare una cosa del gente, considerando che siamo dei paesi evoluti dove vi è un grande dispendio giornaliero di cibo. Eppure è proprio così.

Quello che permette ai bambini di crescere sani è una dieta bilanciata e una moderata esposizione al sole che aiuta a compensare la carenza di vitamina D.

Questa vitamina è essenziale per lo sviluppo fisico del bambino. Rafforza lo scheletro e aiuta a proteggerlo durante l’anno quando a causa del clima è facile che possa contrarre infezioni di vario tipo.

Sia d’estate che d’inverno, è necessario fare delle passeggiate all’aria aperta ed esporsi ai raggi del sole anche per pochi minuti.

Molti bambini che facilmente si ammalano durante l’inverno, vengono tenuti in casa per proteggerli dal freddo, ma così facendo, la situazione non fa che peggiorare poiché non ricevono la giusta luce che li aiuti ad assorbire la vitamina D.

Basta coprirli bene quando fa freddo e ripararli con creme solari d’estate, perché i bambini hanno bisogno di luce, aria e vita all’aperto.

Per un apporto vitaminico, occorre proporre ogni giorno della frutta fresca di stagione, anche sotto forma di frullati, creme e succhi. Le verdure si possono inserire in hamburger o nelle salse, pur di farle mangiare, ma è bene che i bambini imparino a riconoscerle e quindi è bene darle da sgranocchiare.