Educazione

Come far rispettare ai bambini gli orari dei pasti

Le abitudini routinarie, sono di fondamentale importanza per i bambini, perché è attraverso questi ultimi, che si attivano dei meccanismi precisi e necessari per il loro sviluppo. L’allattamento si programma regolarmente ogni tre ore circa, lasciando margini minimi tra una poppata e l’altra. Passando dall’allattamento allo svezzamento, gli orari cambiano e il numero dei pasti diminuisce. Il minimo comune denominatore tra la prima e la seconda fase è il rispetto degli orari dei pasti.

Gli intervalli tra un pasto ed un altro, sono generalmente molto simili, anche se non perfettamente identici tra loro. Ogni bambino, ha le sue peculiari esigenze, per cui, bisognerà regolarsi in base ad esse, con una certa flessibilità. Solitamente la fase del riposo che intercorre tra un pasto e l’altro, può essere d’intralcio per il rispetto degli orari dei pasti. I bambini in realtà non vanno mai svegliati per la poppata o per la pappa, perché al momento del risveglio, l’appetito sarà manifestato in modo naturale.

Altro fattore altrettanto importante volto a regolarizzare l’orario dei pasti, è la quantità del pasto stesso: se questo è abbondante e viene consumato interamente, trascorrerà più tempo prima che il bambino manifesti il desiderio di mangiare di nuovo, per cui, l’orario potrà slittare automaticamente. Quando i bambini si svegliano a distanza di un’ora o due dal riposo, sicuramente il pianto, non sarà una manifestazione d’appetito, ma la presenza di un disturbo, legato alla digestione, ai denti, o a qualsiasi altra problematica.

Durante il periodo dello svezzamento, l’orario dei pasti va programmato calcolando un lasso di tempo preciso che concordi con le sue esigenze e con quelle della madre. Anche il riposo notturno è discontinuo, è consigliabile scegliere una precisa fascia oraria, dalle sette alle nove del mattino ad esempio per il biberon. In questo modo, il bambino avrà tempo di digerire prima del riposino mattutino, o prima delle altre regolari attività di gioco che avverranno successivamente.

A metà mattinata, è consigliabile un omogeneizzato di frutta, o un succo, on un frullato (in questo caso è sempre preferibile consultare il pediatra per la scelta), a pranzo, quindi intorno alle dodici, mentre la merenda pomeridiana, dovrà oscillare tra le sedici e le diciassette. La cena non oltre le diciannove.

Suddetti orari sono generalmente comodi e ottimali (anche se comunque approssimativi) per i bambini piccoli, e potranno essere utilizzati in particolare nella fase dello svezzamento. Stabilire delle regole, anche attraverso il gioco, e attraverso dei rituali precisi, aiuterà il bambino ad abituarsi a mangiare in modo regolare.

Published by
Filomena Tuzzi